Università: le 10 lauree più strane e originali
Tanti i corsi "insoliti" che vengono attivati ogni anno all’interno delle università italiane
Molti studenti italiani, e non, sono spesso alla ricerca di un corso di studi che possa essere originale e che possa permettere loro di trovare un lavoro più facilmente o semplicemente che possa permettere loro di trasformare le loro passioni in un mestiere. Ogni anno all’interno degli atenei italiani vengono attivati una serie di corsi molto originali. Il corriere.it riporta alcuni di questi all’interno di una classifica. Si comincia con l’enogastronomia e con la laurea in Viticultura ed Enologia, che molti atenei propongono. Ci si può iscrivere, per esempio, alla Statale di Milano, alla Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza, alla Federico II a Napoli, all’Alma Mater di Bologna. Vengono alternate materie scientifiche ed economiche, dalla fisiologia della vite al marketing. C’è un mix di conoscenze da miscelare per ottenere un calice di vino perfetto. Il corsi di studio può essere poi completato con la laurea magistrale in Scienze viticole ed enologiche. L’Università di Milano ha attivato il corso in Scienze e tecnologie della ristorazione, che all’«analisi sensoriale degli alimenti» affianca la progettazione e gestione sistemi di ristorazione. L’offerta universitaria in molti atenei ha seguito l’onda del successo degli chef star e dei tanti cuochi in tv. In alternativa, a Roma Tre ci si può iscrivere a Scienze e Culture Enogastronomiche, che propone attività di laboratorio e un tirocinio finale.
Gli amanti degli animali possono lanciarsi in un corso di studi dal sicuro sbocco professionale. A Bari c’è la laurea in Scienze dell’Allevamento, Igiene e Benessere del Cane e del Gatto. Anche a Teramo si può frequentare un corso triennale analogo alla facoltà di Veterinaria, denominato più genericamente Scienze del benessere degli animali. Dalla pet therapy ai centri estivi per animali sono tanti gli sbocchi professionali possibili. La Ca’ Foscari di Venezia ha attivato il primo master europeo in “Yoga studies. Corpo e meditazione nelle tradizioni dell’Asia”. “Lo yoga — spiega la scheda di presentazione del corso — è senza dubbio uno dei più straordinari esempi di “commodification” e commercializzazione di beni simbolici dei nostri giorni”, ha oltre 20 milioni di praticanti solo negli Usa e centinaia di brevetti registrati. È un master di primo livello, rivolto ai maestri e a chiunque voglia approfondire le “innovative ricerche storiche e filologiche sullo yoga alle più avanzate conoscenze in campo medico-scientifico e giuridico-economico”.
L’Università Cattolica del Sacro Cuore ha attivato, già da qualche anno a Roma, il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Cosmetologiche. Qui gli studenti imparano la biologia, la biochimica e l’anatomia. E al termine di un percorso di tre anni possono trovare impiego nell’industria della salute o fare gli informatori. Lauree simili, o insegnamenti specifici all’interno di altri corsi, sono presenti ormai in tutta Italia, anche nella variante naturista, con numerosi corsi in erboristica. A Pisa c’è la laurea triennale in Scienze dei prodotti e della salute, con insegnamenti teorici e in laboratorio, e un lungo tirocinio finale. Chi è più portato per il “saper fare” può seguire la propria inclinazione specializzandosi nel disegno industriale, corso molto più pratico che teorico. A Firenze è attivo un corso in Tecnologie del Legno, per esperti delle lavorazioni e della commercializzazione di mobili. Sempre nell’ambito design, ma con una maggiore vocazione alla comunicazione pubblicitaria, a Parma ci sono un corso triennale e un master in Packaging, le confezioni dei prodotti industriali, che spesso fanno più del contenuto, e per realizzarle servono dei veri professionisti. Dalla tutela della biodiversità alla conservazione del paesaggio. Sono molti i corsi green cui studenti lungimiranti potrebbero accostarsi. A Torino, Bologna, Pisa, Palermo, Padova le facoltà di Agraria propongono anche specializzazioni in Agricoltura Biologica. La Federico II di Napoli ha attivato un master anche in biodinamica, il metodo di coltivazione che meglio preserva l’equilibrio ambientale. Non solo agricoltura. C’è la laurea triennale in Verde ornamentale e tutela del Paesaggio dell’Alma Mater nella sede di Imola. I possibili impieghi vanno dalla progettazione degli spazi verdi alla produzione vivaistica. Per chi, invece, è preoccupato per la salute del nostro mare a Cagliari c’è il corso in Bioecologia marina.
Tecnici del suono, compositori di jingle per la pubblicità, e tante altre figure all’interno dell’industria discografica. Il suono è sicuramente uno dei settori di maggior applicazione per l’informatica. La Statale di Milano ha attivato il corso di laurea in Informatica musicale, il cui piano di studi è ibrido, dall’acustica e alle reti di calcolatori. L’Università di Tor Vergata ha invece un master in Ingegneria del Suono. E c’è anche l’Informatica Umanistica a Pisa, che sembra un po’ un ossimoro e affianca la formazione classica alla comunicazione tramite la Rete. Senz’altro una delle laure più insolite è quella magistrale in Discipline dello spettacolo dal vivo, per formare figure professionali “connesse all’arte scenica”. È una delle specializzazioni del Dams ed è l’ideale per aspiranti critici teatrali, registi, attori con un solido bagaglio culturale. Anche la Sapienza propone la laurea magistrale in Teatro, Cinema, Danza e Arti digitali. A Roma ci si può specializzare anche in Scienze della moda, un corso in inglese, che proietta gli studenti nel mondo dell’haute couture e dell’artigianato Made in Italy. L’Università di Pisa ha pensato a un percorso di studi specifici in Scienze per la Pace, con una laurea triennale e una laurea magistrale. Il primo in Italia di “Peace Studies”, presenti da circa 50 anni nelle università anglosassoni e nord-europee. Che si voglia fare il diplomatico o il mediatore culturale, si può cominciare da giovanissimi con un tirocinio presso organizzazioni internazionali, ong, enti locali e del terzo settore. Idealmente fa il paio con i peace keeper, anche se con competenze del tutto diverse, chi esce dal corso di laurea magistrale in Management per lo sviluppo delle aree rurali tropicali, in inglese, della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze.
Fonte corriere.it